I francesi stanno sperimentando in questi giorni il primo marciapiede in grado di produrre energia con il semplice passeggiare dei pedoni. Chi di voi ha mai sentito parlare delle piezoelettricità o di effetto piezoelettrico? Facciamo un po’ di chiarezza sull’argomento.

La tecnologia piezoelettrica permette di creare elettricità dalla pressione, sfruttando le proprietà di alcuni cristalli, capaci di generare differenza di potenziale quando sono soggetti a una deformazione meccanica.

Il cristallo si comporta come un condensatore, e sulle due facce vengono collocate due cariche di segno opposto collegate ad un circuito esterno; in questo modo quando viene applicata una pressione su una faccia si genera corrente elettrica, detta corrente piezoelettrica. L’effetto piezoelettrico si verifica quando l’equilibrio carica all’interno del reticolo cristallino di un materiale è disturbata. Quando non c’è lo stress applicato sul materiale, le cariche positive e negative sono uniformemente distribuite in modo non vi è alcuna differenza di potenziale. Quando il reticolo è leggermente cambiata, lo squilibrio di carica crea una differenza di potenziale, spesso più in alto diverse migliaia di volt.

Ed ora veniamo invece alle applicazioni, a dir poco fantasiose e soprattutto ecologiche in quanto si produce energia senza emissioni di inquinanti.

Rotterdam ha una pista in una discoteca che produce elettricità dal ballo degli avventori, mentre Sainsbury sfrutta l’energia delle persone in fila alla cassa di alcuni negozi: il principio di funzionamento è sempre lo stesso in quanto sotto il pavimento è nascosto un dispositivo che converte l’energia cinetica in energia elettrica.
In Francia e precisamente a Tolosa, si vuole dotare l’intero complesso dei marciapiedi della città di circuiti piezoelettrici, per sfruttare il quotidiano passeggiare (o correre) degli abitanti per produrre la necessaria energia elettrica per l’illuminazione stradale.

Per il momento il marciapiede “magico” è limitato ad otto pannelli collocati nel centro di Tolosa per due settimane: il tempo per decidere se l’esperimento funziona. Secondo alcuni test effettuati, bastano 8 moduli per generare dai 50 ai 60 Watt di potenza.

Gli otto pannelli di Tolosa derivano dall’idea già attuatu per il pavimento della Club Watt, la discoteca di Rotterdam che per prima si dotò di una pista da ballo corredata da un sottostante dispositivo basato sui cristalli piezoelettrici. Essi, quando vengono premuti, generano una certa quantità di energia elettrica. Così al Club Watt di Rotterdam (e successivamente all’eco night club di Londra), più i ballerini sono numerosi e scatenati più vedono accendersi le luci a Led situate sotto la pista da ballo.

Tuttavia i pannelli identici a quelli di Rotterdam non sono utilizzabili tali e quali su un marciapiede. E’ necessario premerli con baldanza e vigore per cavarne fuori la luce. La Sustainable Dance Club, la società che li ha lanciati, li ha perfezionati fino a farli diventare, diciamo, sensibili al semplice passaggio dei pedoni.

Inoltre a Tolosa l’energia elettrica, al contrario di quanto avviene sulla pista da ballo, non è usata immediatamente. Viene conservata in una batteria, e il lampione si accende solo la sera.

L’esperimento di Tolosa non rimarrà isolato. La Sustainable Dance Club ha firmato un contratto per installare un impianto pilota nello stadio di Rotterdam. Allo studio altre applicazioni in luoghi pubblici di forte passaggio. Immaginiamo in una partita di cartello il semplice saltare dei tifosi cosa può generare.

un’altra applicazione molto interessante viende da lontano, dalla Cornell University dove un gruppo di ricercatori è riuscito a sfruttare l’effetto piezoelettrico sfruttando piccoli pannelli sospesi che vibrano quasi come foglie al vento (basta già una leggera brezza).

E’ ancora presto per parlare di impiego su scala commerciale. Ma pensate agli edifici delle nostre città rivestiti di quei pannelli, come se fossero l’edera che a volte si vede sulle vecchie case.
Per il momento, nessuna informazione a proposito della quantità di energia elettrica che si riesce ad ottenere grazie ai pannelli oscillanti. Il comunicato stampa dell’università però sottolinea che è possibile sfruttare anche la brezza, e non solo il vento forte necessario per muovere le turbine.

Sottolinea anche che le turbine eoliche richiedono spazio, mentre i pannelli oscillanti possono essere integrati negli edifici e non danno assolutamente fastidio a nessuno.

Nel video sottostante un altro esempio di come viene sfruttato l’effetto piezoelettrico.

L’effetto piezoelettrico è stato sempre fonte di grandi invenzioni ma ora viene anche in aiuto all’ambiente con delle soluzioni avveniristiche e ecologiche. E a quanto pare anche a buon mercato se tutto procederà secondo le previsioni dei ricercatori.