Da recenti statistiche pare che grazie al lavoro di Asia, Europa e America del Nord, tra il 2010 e il 2015 gli investimenti nelle energie rinnovabili andranno a toccare quota 2miliardi di dollari. Questo valore già così alto, potrebbe aumentare se questi paesi continueranno ad investire e a sfruttare le nanotecnologie e le novità offerte dalla ricerca. Le nanotecnologie sono in grado di ridurre i costi delle energie rinnovabili e il dottor Larry Fisher di NextGen, il laboratorio di ABI Research, incentrato sull’incubazione di tecnologie emergenti, ha spiegato: “Impiegare nanomateriali nelle pale delle turbine a vento ad esempio, può renderle più robuste, più leggere e più durevoli, così da farle vivere più a lungo una fase attiva in cui generano energia. L’aggiungere nanomateriali ai processi manifatturieri della costruzione di celle solari, turbine a vento e celle di combustibile, rende tutto più economico e al contempo aumenta l’efficienza nella generazione elettrica. Questi fattori messi assieme dovrebbero convincerci ancora di più sull’opportunità di spostare l’attenzione su sistemi di produzione rinnovabili”.